di Barbara Maioli
“Con l’aiuto del Signore, abbiamo realizzato un piccolo miracolo: in solo 48 ore siamo diventati da un insieme eterogeneo di persone a un gruppo di amici”.
Riportiamo questa semplice frase, raccolta in mezzo ai tanti messaggi che ci siamo scambiati, per sintetizzare l’esperienza che abbiamo vissuto in questi 3 giorni di WorkShop (dal venerdì pomeriggio alla domenica pomeriggio!), che ci ha immerso in un accogliente abbraccio fatto di nuove conoscenze, musica, preghiera, canto e gioia semplice, quella che ti rigenera dal di dentro, perché proviene dall’unica vera Fonte di vita: il rapporto con Dio.
Il momento iniziale in cui ciascuno si è presentato agli altri, spiegando brevemente la propria provenienza, le motivazioni e il ruolo svolto nell’ambito dell’animazione liturgica, ha messo in evidenza quanto fossero diverse le competenze e le finalità di ciascuno, e al tempo stesso ci ha fatto subito intuire che avremmo avuto l’opportunità di condividere un percorso con gente davvero interessante ed appassionata: insegnanti, musicisti, coristi, direttori di coro, e anche un sacerdote.
Nelle tre giornate abbiamo affrontato diversi temi, con l’aiuto di insegnanti preparati e coinvolgenti, sia nei contenuti che nella capacità di divulgazione.
Ripercorriamo il programma svolto.
Dopo l’accoglienza riservataci da Daniele Esposito, organizzatore del workshop, insieme alla M° Rossella Mirabelli è stato affrontato dapprima il tema relativo ad alcune tecniche di respirazione e riscaldamento della voce da utilizzare in preparazione al canto, che consentono non solo di cantare meglio e con maggior resa acustica (sfruttando i “punti di risonanza”) ma anche con minor fatica e minor stress di quelle preziose alleate, uniche ed irripetibili, che sono le nostre corde vocali. Abbiamo pertanto eseguito alcuni vocalizzi ed esercizi, utili da ripetere in autonomia ogni volta che ne avremo bisogno.
Il secondo tema è stato invece relativo alla lettura dello spartito (nome delle note e posizione sul pentagramma, loro valore, significato delle alterazioni), prima con facili esercizi di solfeggio, poi lavorando direttamente su uno spartito di un canto che poi avremmo imparato e cantato.
A seguire, con le voci già “calde”, abbiamo dato inizio ad una sessione di prove, iniziando a studiare i brani in programma. Il tempo a disposizione è volato…
Il secondo giorno abbiamo invece potuto apprezzare la preparazione e la simpatia del M° Christian Alejandro Almada, organista titolare della Basilica di San Paolo Fuori le Mura, che ci ha introdotto nel tema principale del workshop, e cioè “La scelta dei canti nella Quaresima”.
Partendo dalla definizione di “Quaresima”, ci è stato presentato un inquadramento storico, evidenziando come nei secoli si siano susseguiti cambiamenti nei tempi e nei modi di celebrare questo periodo liturgico. Poi abbiamo approfondito i temi principali che contraddistinguono questo momento dell’anno liturgico e i criteri per la scelta dei canti.
Perché non dobbiamo dimenticare che ogni domenica si celebra la Pasqua, e che “Quaresima” non vuol dire “tristezza”. Anzi, la Quaresima è il tempo della preparazione, dell’attesa, del cammino “verso” la Pasqua: “… aspettando con gaudio di spirituale desiderio la Santa Pasqua!” (RB 49), esorta San Benedetto.
Affinché la lezione non si fermasse alla sola teoria, ci è stato proposto un esercizio. Ci siamo divisi in 5 gruppi, ad ognuno dei quali sono state consegnate le Letture, il Vangelo e le Orazioni di 1 delle 5 domeniche di Quaresima (ma ovviamente vale per qualsiasi domenica di qualsiasi periodo dell’anno!). Ad ogni gruppo è stato chiesto di analizzare i testi e di evidenziarne il “cuore”, il messaggio principale, il fil-rouge che li legava insieme; e, successivamente, di conseguenza, stilare la scaletta dei canti per quella domenica.
E’ stato un esercizio complesso e che ha richiesto più tempo di quanto si potesse pensare, che ha messo in evidenza due considerazioni: che per preparare bene i canti per la domenica non bastano quei 5 minuti prima dell’inizio della Messa, ma ci vuole attenzione, meditazione, e “cura”; e che è importante il confronto, il farlo insieme a qualcun altro.
Saremmo andati avanti ore ad ascoltare la passione con la quale il nostro relatore ci parlava, dando suggerimenti e indicazioni. Un innamorato della liturgia, del canto e della musica sacra, di grande esperienza (e di grande simpatia), col quale c’è stato un animato scambio di domande, risposte e idee… una partecipazione decisamente attiva!
Per attuare tutto questo, risulta necessario un approfondimento della conoscenza sia della Liturgia sia degli strumenti forniti dalla Chiesa per guidare l’assemblea attraverso il canto liturgico: in tale contesto si è inserito l’intervento di Daniele Esposito, che nella sua lezione, facendo riferimento al “Sacrosanctum Concilium”, all’ “Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR)” e all’Istruzione ”Musicam Sacram”, ha approfondito i diversi momenti in cui è articolata la Santa Messa, spiegandone gli aspetti meno intuitivi e consentendo una maggiore consapevolezza nello svolgimento del nostro ministero di animatori liturgici.
Scelta dei testi, consonanza tra testo e musica, adeguato comportamento e postura, rispetto dei tempi, quando è giusto cantare e quando no … Più si approfondisce lo studio dei riti e della Liturgia, e più ci si rende conto di quanta “sapienza” si cela dietro a formule che solo apparentemente sono ripetitive e sempre uguali, che non solo abbiamo il dovere di divulgare, ma che aiutano ognuno di noi a vivere la Liturgia con maggiore consapevolezza e partecipazione, rendendo la nostra preghiera e il nostro canto ancora più efficaci, a beneficio nostro e di tutta l’assemblea. Il Coro ha l’importante funzione di guida per l’assemblea, e attraverso il canto deve suscitare e favorire il raccoglimento e l’elevazione dello spirito: la musica infatti ha il grande potere di entrare nel cuore in modi ineffabili. Più il Coro saprà cantare “pregando” con la voce, con il corpo e con il cuore, più sarà efficace nel coinvolgere l’assemblea, agevolando quel meraviglioso momento di dialogo con Dio, che è la messa.
E’ stato infine presentato, come naturale conseguenza di tutto il lavoro svolto, il Progetto Exsultet, nelle sue origini e nelle sue finalità, aperto a coloro che hanno a cuore il servizio liturgico, che è anticipo della Liturgia Celeste.
Sono stati tanti i momenti dedicati al canto, in cui le nostre voci si sono unite nell’unica Lode, imparando alcuni canti composti dallo stesso Daniele Esposito.
Ci è stato proposto anche un interessante e stimolante esercizio di “composizione” finalizzato ad adattare il testo di una strofa del canto “Accorrete popoli del Re” al testo dell’antifona della domenica, per mettere in pratica uno dei tanti suggerimenti avuti dal M°Christian. Chi in modo autonomo, chi in gruppo, abbiamo consegnato a Daniele le nostre proposte, ognuna delle quali è stata analizzata, commentata e “corretta”, e la proposta ritenuta più adatta è stata cantata alla Messa di domenica.
In mezzo a tutte queste cose (come si dice “tanta roba!!!”) non sono mancati, come si può ben immaginare, risate, foto, selfie, spritz, buon cibo, scambi di numeri di telefono, momenti belli di amicizia e di allegria.
Il Workshop si è ufficialmente concluso con la Santa Messa delle ore 12 nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Le nozioni assimilate, i canti imparati, i legami di amicizia nuovi o consolidati, i nostri cuori accesi di gioia e di gratitudine, si sono fusi insieme, offrendo a Dio il nostro servizio attraverso l’animazione della liturgia.
Si ringraziano tutti i partecipanti, ognuno con le proprie competenze, le proprie capacità e la propria simpatia, per aver contribuito al successo di questo evento.
Un sentito e particolare ringraziamento va a don Vito, che con la sua competenza di sacerdote e musicista nonché la sua appassionata dedizione, ci ha coinvolto non solo nella sua esperienza pastorale, ma ci ha dato la possibilità di incontrare Gesù Eucarestia in una Messa intima e raccolta durante una pausa dai lavori.
E un grazie immenso, riconoscente e vibrante (ovviamente cantato in polifonia) a Colui che sempre fa nuove tutte le cose attraverso la Sua Resurrezione.